Il doposcuola è nato seguendo un'esigenza vera che c'era e c'è dentro la Casa Rossa. Dall'anno scorso le giornate sono state riempite dalla presenza di qualche ragazzino delle medie che veniva li solo per passare il tempo e giocare a calcio e di perdere tempo per la scuola non ne aveva proprio la minima idea. E questo a me faceva impazzire perchè ho iniziato a capire che è dentro la realtà, dentro quello che abbiamo da vivere che troviamo il senso delle cose: senza un impegno vero con la vita, la vita non è bella. Ma come farlo capire a dei ragazzini delle medie? Quello che ho imparato in questi 2 anni è a sfidarli realmente sul loro desiderio, sul loro bisogno. E qualcuno di loro sta iniziando a venire fuori. Un esempio su tutti è uno che, da una chiacchierata a quattr'occhi, ha "sentito scattare qualcosa dentro di sè" tanto che ha sentito il bisogno di studiare per non ribocciare sino ad arrivare a rimediare tutte le materie insufficienti che aveva nel primo quadrimestre(tranne 2, ma ce la farà) e a dire alla mamma che è bello studiare(ora ha 10 di geografia, unico nella scuola). Per me il doposcuola è un'educazione allo sguardo che mi serve in tutti gli ambiti della vita: ad avere pazienza sui tempi, ad amare quello che hai davanti senza fare progetti tuoi, a "non preoccuparsi del raccolto, ma della semina giusta"(Eliot). Proprio com'è stato fatto con me....